Creatività politica
Riflessione sul vestito indossato da Alexandria Ocasio-Cortez durante la serata del Met Gala.
Bentornat* su Retroterra e buona domenica. Oggi testo un numero leggermente più breve: si parla di un’importante deputata americana, di un vestito che ha fatto parecchio parlare e della creatività in politica.
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La figura politica di Alexandria Ocasio-Cortez è sempre stata accompagnata da un’attenta cura dell’immagine.
“Prepararsi per le donne richiede molte decisioni su come ci si vuole presentare al mondo” spiega nel documentario Knock Down The House, che racconta della sua candidatura alle elezioni di midterm del 2018. Per gli uomini le cose sono un po’ più semplici. “C’è un protocollo standard su come un uomo che si candida alle elezioni dovrebbe vestirsi. Deve mettersi un completo o una camicia di colore chiaro, pantaloni, e si tira sù le maniche. Più o meno queste due opzioni”.
Il giudizio sulle scelte estetiche di una donna in politica tende ad essere molto più netto, se non altro per l’attitudine alla sessualizzazione che permea pressoché ogni sfera sociale. Maria Elena Boschi fu attaccata per aver postato una foto in costume da bagno, in uno scatto pubblicato su Twitter. Ad alcune tra le figure politiche femminili più apprezzate al mondo è riconosciuta un’autorevolezza derivante anche da una certa narcotizzazione della femminilità.
Non deve sorprendere, quindi, che Ocasio-Cortez abbia subito un gran numero di attacchi per aver sfoggiato la scritta “Tax the rich” sul vestito con cui si è presentata al Met Gala, una serata di raccolta fondi per la sezione costumi del Metropolitan Museum of Art di New York. Un evento particolarmente prestigioso e pieno di celebrità.
Ecco che il gesto della più giovane parlamentare nella storia degli Stati Uniti assume un contesto, prende forma e significato. Proprio Ocasio-Cortez - in un messaggio postato sui social - ha sottolineato che una scelta simile abbia permesso di sensibilizzare le classi sociali più abbienti sul tema di una giusta tassazione.
La politica non esisterebbe senza il riverbero mediatico e troppo spesso ci si dimentica che - per conquistare popolarità e voti - è necessario far parlare di sé. AOC c’è riuscita “rendendo la sinistra un bel posto dove essere, un posto divertente” come ha detto in un video l’attivista britannico Owen Jones.
Le posizioni critiche nei confronti di questa trovata simbolica mi hanno ricordato un video del Terzo Segreto di Satira in cui l’elettore di sinistra viene descritto come quell’amico che durante le cene vuole parlare dei “morti d’amianto”, quello che racconta alle nipotine “le storie della sinistra italiana” al posto delle favole.
Ocasio-Cortez ha capito che i grandi ideali di cui si fa carico l’ala progressista del Partito Democratico americano necessitano di creatività e di soluzioni inaspettate per potersi imporre nel discorso pubblico. L’impennata di ricerche su Google dell’espressione stampata in rosso sull’abito, nei giorni successivi al Met Gala, ne è la migliore conferma.
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Ti è piaciuto il vestito di Ocasio-Cortez? Può essere utile alla causa? Fammi sapere. Come dicevo alla fine dell’ultimo numero, ho deciso di mantenere la cadenza di due settimane tra un episodio di Retroterra e l’altro; ma se dovesse cambiare qualcosa te lo farò sapere su Instagram (@sonosadio), seguimi lì. Ci vediamo il 3 ottobre. Fai girare la voce. Ciao!