Astrologia
Sicuro che il tuo amico o la tua amica più sul pezzo ti ha appena girato un meme sul tuo segno zodiacale 😎
Ehi, sono di nuovo qui! Andata bene l’estate? Che dopo ferragosto è finita dai, lo sappiamo. Ma torniamo a noi: siamo appena entrati nel mese della Vergine, e non ho la più pallida idea di cosa ciò comporti. Cerchiamo di capire di più su questa cosa dell’astrologia, che pare diventare più grossa ogni giorno che passa.
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Pur non avendo mai avuto una spiccata passione per le previsioni astrologiche, conoscere il mio segno zodiacale mi sembra un’ovvietà. Non ricordo nemmeno quando ho imparato di far parte dei Pesci - il nome che darei ad un gruppo indie pop, chiusa parentesi -, semplicemente so di esserlo. Sembra qualcosa di naturale, come conoscere il proprio nome o la città in cui si è nati; ed è quantomeno singolare, se si pensa a quante persone sono scettiche e canzonatorie nei confronti di ciò che si trova scritto nelle pagine di fondo di riviste e quotidiani.
In nessun momento però ho percepito un interesse così diffuso per l’astrologia come negli ultimi anni. Ricordo che da piccolo la faccia da zio simpatico di Paolo Fox era già così apprezzata da permettergli di avere uno spazio al fianco di Giancarlo Magalli nell’italianissima mattina di I fatti vostri, su Rai 2, ma immagino che ai tempi - parliamo degli anni a cavallo tra i due decenni passati - il pubblico medio fosse quello che tiene accesa la televisione per avere compagnia mentre fa i lavori di casa o dormicchia sul divano. Una popolazione né vasta né così interessata all’approfondimento, probabilmente. L’oroscopo mi sembrava rilevante solo nelle sue manifestazioni eccentriche, che potevano generare una qualche forma di divertimento; penso ai continui riferimenti suini di Antonio Capitani, che richiedeva una sfogliata veloce fino alla penultima pagina della Gazzetta dello Sport per farsi due risate prima di leggere le ultime voci di mercato.
Mentre scrivo, invece, le congetture basate sul movimento dei pianeti sono dentro ad un post a cui molti tuoi amici hanno messo like. A qualcuno probabilmente è da poco arrivata una notifica di Co-Star che dice qualcosa del tipo: “Guardati allo specchio e chiedi a te stesso: chi è il capo?”. L’osservazione degli astri a scopo predittivo si è presa il centro del palco, è diventata un fenomeno pop nell’accezione più cool del termine; parlare di astrologia - conoscere il proprio tema natale, l’ascendente, sapere dell’esistenza di un tredicesimo segno - è uno strumento significativo per dimostrare di essere sul pezzo, al passo con i tempi. Di non essere vecchi e bigotti, insomma.
Non si tratta più, però, dell’astrologia generica e profetica che eravamo abituati ad assorbire sui media mainstream nel passato. La prospettiva che interessa a chi segue l’oroscopo e tutto ciò che ne concerne è caratterizzata da un linguaggio da iniziati, fatto di decine di rivoli semantici che servono a generare un sistema complesso e inattingibile, se non si accetta di impegnarsi in un buon numero di ricerche su Google. I meme a tema astrologico sono probabilmente i più circolanti sui social e io, regolarmente, non ci capisco nulla: che diamine è la gemini season?! (Lo so, ho studiato, sto giusto facendo un po' di scena). E perché dovunque mi giri c’è un contenuto dedicato alla bilancia o all'ariete?! Quando la mia amica Gaia mi ha mandato in DM un post della pagina @gnarlyastrology con Ariana Grande che lecca un Chupa Chups di fianco a un indifferente Pete Davidson io ce l'ho messa tutta, ma mi sono dovuto velocemente arrendere alla mia estraneità rispetto a questo codice enigmatico.
Non è cambiato soltanto il modo in cui si fruisce dell’oroscopo. Ciò che conta di più è la trasformazione relativa al nocciolo di significato che cerchiamo al suo interno. Se in passato c’era la tendenza a considerare l’interpretazione degli astri come una fuga irrazionale ed esoterica dal meccanismo di funzionamento della realtà, oggi ciò che più sta a cuore a chi legge Rob Brezsny su Internazionale è ricevere consigli discreti e raffinati, fare una ricarica di energie positive che provengano da una fonte in qualche modo autorevole e riconosciuta. L’astrologo americano, per esempio, cita serie televisive e scrittori famosi, crea un percorso con cui motiva le indicazioni fornite e non si pone mai in tono impositivo, semmai propositivo.
La lettura dell'oroscopo è una sorta di momento di purificazione interiore, un modo per stabilire buoni propositi; un po' quello che facciamo quando finisce un anno solare, ma ripetuto tutti i giorni. Quelli dell'Atlantic suggeriscono che “la combinazione di stress e incertezza” che ha caratterizzato gli anni successivi alla crisi economica del 2008 sia stato l’aspetto che più ha favorito il ritorno in auge di un fenomeno mai scomparso, ma che indubbiamente ha raggiunto un numero sempre più alto di persone giovani negli ultimi anni. L’astrologia sarebbe quindi un libretto delle istruzioni in cui si possono trovare le informazioni necessarie per superare periodi di crisi, un atlante con cui studiare e tenere sotto controllo la geografia delle emozioni umane; ma al contempo anche una sorta di versione più accurata dei messaggi motivazionali che si trovano dentro ai biscotti della fortuna.
E perché siamo finiti a cercare raccomandazioni sul modo in cui organizzare la nostra esistenza proprio dentro all’oroscopo? In un’intervista pubblicata sulla rivista francese Astrologiques nel 1976, Roland Barthes forniva alcune risposte che possono tornare utili ancora oggi. Secondo Barthes, l’astrologia “dal punto di vista storico non è più disprezzabile delle grandi idee religiose”. L’idea quindi - certamente provocatoria - è che l’interesse per l’astrologia corrisponda ad una sorta di riempimento di un vuoto lasciato dal progressivo sradicamento religioso dell’uomo occidentale, una porta socchiusa per lasciar passare uno spiffero di corrente onirica nel salone iper-razionale della contemporaneità. Miscela il tutto con un’elevata memabilità e con la capacità dell’oroscopo di far leva su atteggiamenti come autocommiserazione o ego-boosting che tanto funzionano sui social; avrai in mano il cocktail perfetto, in grado di rassicurare e spronare a livello psicologico, di divertire e appagare nell’estetica, di dare un senso di comunità a chi conosce e dialoga di astri e affini.
Non trovo particolarmente necessario sottolineare che l’astrologia sia priva di supporto scientifico a suo favore; è un fatto che mi sembra accettato in modo piuttosto trasversale, anche nell’epoca attraverso cui stiamo passando, quella del supporto a posizioni “alternative” alla scienza ufficiale. È superfluo sottolineare questo aspetto perché chi guarda i video di Lumpa su Vice non ha intenzione di paragonare “le discutibili previsioni” dell’astrologia con “quelle calcolate mediante la teoria della gravitazione”, come sosteneva Margherita Hack in un brillante articolo intitolato “L’incosistenza scientifica dell’astrologia” e pubblicato sul sito del CICAP. Chi segue l’astrologia oggi lo fa per cercare un suggerimento virtuoso, per stimolare una reazione di fronte ad un vicolo cieco, con la consapevolezza che - se non andrà com’era stato previsto - non sarà colpa di nessuno.
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Al solito: se ti è piaciuta condividi, iscriviti e fai iscrivere per ricevere i nuovi numeri, se vuoi farmi sapere la tua: rispondi qui o scrivimi su Insta. Ah, per chi è più esperto di me: un saggio sull’astronomia da consigliarmi? Grazie in anticipo. Per ora manteniamo le due settimane tra un numero e l’altro: ci risentiamo domenica 5 settembre. Ciaooooo.
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Ti prego spiegami il meme di Ariana Grande